Tra Arte e Architettura: Amore e Psiche

«Non si è morti fin quando si desidera sedurre ed essere sedotti»

–Charles Baudelaire

Antonio Canova realizza il gruppo scultoreo Amore e Psiche tra il 1788 e il 1793 attualmente al Louvre. Dopo la prima versione ne crea altre due, una molto simile alla prima esposta all’Ermitage di San Pietroburgo e l’altra stante esposta, ancora una volta, al Louvre.

Il dio Amore contempla, innamorato, il volto della devota Psiche. I due sono avvolti da una dolcezza e sensualità molto delicata.  La scena è ripresa dalla leggenda di Apuleio. Il gruppo scultoreo si rifà alla tradizione mitologica dello scultore e spesso viene accomunata all’arte del Bernini. In particolar modo è un riferimento all’Apollo e Dafne privo di quella voglia di stupore e meraviglia dell’artista napoletano. In Amore e Psiche la tensione è verso una perfezione classica. In piena critica alla finzione dell’arte precedente, l’artificio virtuosismo barocco.

L’opera si rifà ai canoni estetici di Winckelmann. Infatti, le due figure sono immortalate nel momento precedente il bacio, un’atmosfera carica di tensione. I personaggi sono idealizzati in forme estetiche perfette, i bei corpi sono giovanili, quasi adolescenziali. Incontrandosi i corpi ricreano una X sinuosa. Una pedana consente di vedere l’opera da tutti i suoi punti di vista e apprezzarne la maestria.

La scultura è in marmo bianco, il materiale è stato levigato e tornito molto finemente, ricreando, così, il senso della carne. Una volontà sempre perseguita da Canova per le proprie opere. Le forme e i colori sono tenui e raffinati, in contrasto con il dinamismo baracco da cui il Neoclassicismo mirava a distaccarsi. I colori bianchi sono sempre un riferimento alle regole impartite da Winckelmann nel suo Storia delle arti del disegno presso gli antichi, 1764. Per una scorretta interpretazione allora si credeva le statue classiche fossero privi di colore, come appaiono a noi oggi.

Le due figure sono in perenne richiami di equilibrio. Esse sono disposte diagonalmente, divergenti tra loro. La forma piramidale dei due corpi fa da contraltare alla forma triangolare dalle ali di Amore. Il punto focale è ritrovato tramite le braccia di Psiche, che si aprono attorno ai volti ricreando un cerchio. Tra le braccia aperte si scorge la carica emotiva e fisica dell’Eros che quasi non riesce più a trattenersi. L’ideale di Canova del bello è qui raffigurato dai due giovani, quale sintesi di bello naturale e di bello ideale.

L’opera appena esposta a Milano venne subito criticata e giudicata “troppo berniniana”, barocca quindi. In completo contrasto con ciò che voleva raffigurare Canova. Tuttavia il periodo nel quale ha portato a compimento l’opera si apprestava a divenire uno dei più floridi e riconosciuti da colleghi e critica. Ancora molto importante, per appassionati e non, nel 2007 le Poste italiane gli hanno dedicato un francobollo commemorativo da 1,50€ per il 250° anniversario della nascita e l’immagina sopra raffigurata era proprio quella di Amore e Psiche.


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