Sant’Antonio nell’arte: la sua iconografia dal VIII secolo

Sant’Antonio, santo portatore degli ideali della vita monastica, sin dall’VIII secolo fa la sua comparsa all’interno di dipinti e tavole sacre. Una delle più antiche immagini pervenutaci, risalente all’VIII secolo, è contenuta in un frammento di affresco proveniente dal monastero di Baouit (Egitto), fondato da Sant’Apollo.

L’iconografia ritrae il santo ormai avanti negli anni, mentre incede scuotendo un campanello (come facevano gli Antoniani), in compagnia di un maiale (animale dal quale essi ricavavano il grasso per preparare emollienti da spalmare sulle piaghe). Il bastone che porta con se ha spesso una croce a forma di tau che gli Antoniani portavano cucita sul loro abito.

In numerosi dipinti l’immagine di Sant’Antonio è associata a quella di altri santi, in contemplazione spesso di una scena sacra. Ricordiamo ad esempio la suggestiva tavola del Pisanello (1440-50) conservata alla National Gallery, che raffigura una visione della Madonna col Bambino che appare ad un rude e barbuto Sant’Antonio e ad un San Giorgio elegantemente vestito; ed ancora la tavola con il nostro santo accovacciato assieme a San Nicola di Bari di fronte alla scena della Visitazione in una tavola di Piero di Cosimo (circa 1490) conservata alla National Gallery of Art di Washington.

Il tema delle Tentazioni di Sant’Antonio riletto è molto ricorrente è con una diversa sensibilità si ritrova anche in non pochi pittori moderni. Ricordiamo innanzi tutto Paul Cézanne con la sua tentazione (circa 1875) della Collezione “E. G. Bührle” (Svizzera); poi la serie di tre litografie eseguite (1888) da Odilon Redon per illustrare il romanzo La tentation de Saint-Antoine di Gustave Flaubert.

 


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